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Visualizzazione dei post da agosto, 2019

ABBA GIOVANNI DI HELEPHTA

Il beato Giovanni proveniva dal paese di Marga, da un villaggio chiamato Helephta [1] . Trascorse il periodo di noviziato monastico presso il convento di san Rabban Hormizd. Dopo un certo tempo, avendo assolto ai lavori della vita comune e a quelli che si praticano nella vita di cella, desiderò intensamente andare ad abitare in un luogo deserto nella montagna, per irrobustirsi contro gli attacchi violenti e potenti degli spiriti malvagi e per evitare, in questa lotta, quegli ostacoli causati dai legami con il mondo.   Allora uscì dal convento e si insediò nel monastero detto Risha [2] , dove aveva risieduto la schiera benedetta dei compagni di Rabban Yôzédeq e di Rabban Hormizd. Visse molti anni in quel monastero e uscì vittorioso dalle lotte contro i suoi avversari. La sua intelligenza progredì fino al punto da elevarsi sopra tutte le contemplazioni divine: nella prima si istruì, nella seconda progredì, nella quarta e nella quinta conquistò la saggezza [e così di seguito] finch

LA NEGLIGENZA

La negligenza è un’insidia terribile nella nostra vita; spesso ci cagiona dei danni e io la considero il nemico che dobbiamo   maggiormente temere. Lo zelo impiegato dall’Anziano Giuseppe per proteggerci, la sua profonda esperienza sui modi perfidi e inestricabili che la negligenza attua per ingannare le sue vittime, mi obbliga a spendere qualche parola su questo avversario. I Padri la chiamano «accidia», «negligenza» e «pigrizia», termini che hanno tutti il medesimo significato: la morte dell’anima. La negligenza, appartenendo agli otto fondamentali pensieri   malvagi ( loghismoi ), costituisce un male generale. Porterò, in modo semplice, qualche esempio che potrà essere   utile alla nostra generazione e che ho appreso dall’esperienza dell’Anziano. Quando lo abbiamo interrogato sulla principale causa dell’insuccesso dell’uomo nel realizzare la sua vocazione spirituale, ci ha risposto che era la negligenza. Un giorno gli ho domandato come mai i Padri dicessero che era la vanità

LA DORMIZIONE DELLA MADRE DI DIO

Riportiamo la narrazione della Dormizione di Maria secondo il racconto di san Giovanni teologo ed evangelista, tratto da: D ormizione di Maria, Transito R ., Cod. Vatic. gr. 1982, ff. 181-189.  [1]   Annunzio della morte.  Al di là di ogni parola e al di sopra di ogni pensiero, grandi e mirabili sono i misteri della sempre vergine Maria vera madre del nostro vero Dio e salvatore Gesù Cristo: il verginale concepimento, la generazione senza corruzione, Dio che si incarna in lei e da lei nasce nella forma umana e soprattutto il glorioso e mirabile mistero della sua dormizione. [2] Quando Maria seppe dal Signore che stava per uscire dal corpo, il grande angelo andò da lei e le disse: “Maria, alzati, prendi questa palma datami da colui che ha piantato il paradiso e dalla agli apostoli affinché la portino cantando inni davanti a te; di qui a tre giorni, infatti, deporrai il corpo. Ecco ch’io invierò da te tutti gli apostoli e non ti lasceranno più fino a quando non ti avranno traspor

LA PREGHIERA DI SAN GIUSEPPE L'ESICASTA

Sarebbe troppo lungo citare tutte le spiegazioni dell’Anziano su questo argomento. Per lui la preghiera era importantissima. Egli si era interamente votato a lei. Tutta la sua vita, la sua evoluzione, l’applicazione, la foga, lo zelo, gli sforzi e tutto il suo essere erano sottomessi alla preghiera. Noi altri, umili, poveri e deboli per natura e per condizione, come possiamo descrivere questi misteri inaccessibili, così difficili da raggiungere e di cui siamo ignoranti? Abbiamo osservato la sua vita dall’esterno, così come il modo impietoso che usava verso se stesso, e ne abbiamo ricavato un’impressione in base al suo comportamento. Tuttavia, chi potrebbe descrivere il suo mondo interiore, i suoi gemiti silenziosi e tutto ciò che offriva giorno e notte a Dio? Attraverso l’espediente delle richieste ragionevoli potemmo ricavare qualche concessione nell’ambito della vita pratica che lo preoccupava. In nessun modo, però, potemmo farlo cedere in ciò che riguardava l’ordine e la reg