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Visualizzazione dei post da giugno, 2019

CONTEMPLAZIONE E PREGHIERA

1. Dovremmo parlare come il Grande Dottore, S. Paolo, senza aver bisogno delle Scritture o degli insegnamenti degli altri Padri, o illustre Longino, coscienti di essere direttamente "istruiti da Dio", in maniera da apprendere e conoscere le cose importanti in Lui e tramite Lui. Infatti, fummo chiamati a custodire le Tavole della Legge dello Spirito incise nei nostri cuori, a conversare con Gesù mediante la preghiera pura, senza intermediari come fossimo dei Cherubini. 2. Comincerò col dire con l'aiuto di Dio che dà la parola a chi annunzia questi beni, come si può trovare Cristo ricevuto nel battesimo dello Spirito (non sapete che lo Spirito abita nel vostro cuore?); quindi come si può andare avanti; infine i modi di custodire quanto è stato trovato. I principianti hanno come punto di partenza l'azione; quelli che sono lungo il sentiero raggiungono l'illuminazione; chi è arrivato al termine trova la purificazione e la resurrezione dell'anima. 3. Due

TENTAZIONE

Abbiamo chiesto a p. Michele di spiegarci che cosa chiediamo veramente al Signore quando gli domandiamo di " Non indurci in tentazione ". Con la sua consueta umiltà ci ha citato alcuni passi dei santi padri che riportiamo qui di seguito. Buona lettura a tutti. *** Quando siamo intenti alla preghiera, egli ci comanda di dire:  Non ci indurre in tentazione . Luca conclude la preghiera con queste parole, ma Matteo aggiunge:  Ma liberaci dal maligno  (Mt 6,13). C’è una certa stretta connessione nelle frasi, perché quando le persone non sono indotte in tentazione sono anche liberate dal maligno . Se qualcuno forse volesse dire che non esservi indotto è la stessa cosa che essere liberato da esso, questi non errerebbe lontano dalla verità. [Cirillo di Alessandria Commento a Luca, omelia 77] Alla completezza della preghiera, che era così adeguata, Cristo ha aggiunto che dobbiamo pregare non solo che i nostri peccati siano perdonati, ma anche che possiamo evit

LA LUCE è VENUTA NEL MONDO

         L’uomo che fa fuoco e fiamme a causa della verità non ha ancora imparato la verità così come è. Quando l’avrà imparata in verità, smetterà di infiammarsi a causa di essa. Il dono di Dio e la conoscenza che questo dono concede, non sono mai motivo per turbarsi o alzare la voce ; il luogo infatti dove abita lo Spirito con l’amore e l’umiltà, è un luogo dove regna soltanto la pace…           Se lo zelo fosse stato utile per la salvezza degli uomini, perché Dio avrebbe rivestito un corpo e usato la mitezza e l’umiltà per convertire il mondo a suo Padre ? E perché si sarebbe steso sulla croce per i peccatori, e avrebbe consegnato il suo corpo santissimo alla sofferenza in favore del mondo ? Io sostengo che Dio abbia fatto questo per un solo motivo : fare conoscere al mondo il suo amore, affinché la nostra capacità di amare, ancora aumentata da tale constatazione, fosse resa schiava dal suo stesso amore. Così, l’eminente potenza del Regno dei cieli, che consiste nell’amore,

CERCARE DIO

Natività, Sacro Monte di Varese [Perciò] in questa questione sulla Trinità e la conoscenza di Dio dobbiamo principalmente indagare che cosa sia il vero amore, o meglio, che cosa sia l’amore, perché non c’è amore degno di tal nome che quello vero: il resto è concupiscenza. Ed è improprio dire che amano gli uomini dominati dalla concupiscenza, come dire che sono dominati dalla concupiscenza gli uomini che amano. Ora il vero amore consiste nell’aderire alla verità per vivere nella giustizia. Dunque disprezziamo tutte le cose mortali per amore degli uomini, amore che ci fa desiderare che essi vivano nella giustizia. Allora potremo giungere anche al punto di essere disposti a morire per il bene dei nostri fratelli, come il Signore Gesù Cristo ci ha insegnato con il suo esempio. Benché vi siano due precetti dai quali dipende tutta la Legge ed i Profeti: l’amore di Dio e l’amore del prossimo, non è senza motivo che la Scrittura di solito ne ricordi uno per tutti e due. Talvolta parla