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RIFLESSIONI SULLA PREGHIERA


n° 5     «innanzitutto prega per ottenere il dono delle lacrime, perché tu possa, mediante la compunzione, ammorbidire la durezza che c’è nella tua anima e, confessando contro te stesso la tua iniquità al Signore, ricevere da lui il perdono».

n° 6     «ricorri alle lacrime per la perfetta riuscita di tutto ciò che domandi, poiché il tuo Signore molto si compiace di accogliere una preghiera fatta di lacrime».

n° 7     «Quand’anche tu versassi fontane di lacrime durante la tua preghiera, non esaltarti affatto interiormente, quasi fissi superiore agli altri: la tua preghiera ha, infatti, ottenuto soccorso perché tu possa confessare di buon animo i tuoi peccati e con le lacrime placare il Signore».

n° 9     «resisti tenacemente e prega vigorosamente; tieni lontane le occasioni di preoccupazioni e pensieri, poiché ti turbano e ti sconvolgono per fiaccare il tuo vigore».           

n° 10   «quando i demoni ti vedono ben disposto alla vera preghiera, allora insinuano pensieri di certi oggetti apparentemente necessari; e poco dopo ne eccitano il ricordo muovendo l’intelletto alla loro ricerca; ed esso, non trovandoli, molto si rattrista e si scoraggia. Quando poi l’intelletto sta in preghiera, i demoni gli richiamano alla memoria gli oggetti delle sue ricerche e dei suoi ricordi perché esso, illanguidito a furia di esaminarli, perda questa preghiera fruttuosa».

n° 11   «Sforzati di mantenere sordo e muto l’intelletto nel tempo della preghiera, e così potrai pregare».

n° 17   «Va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, prendi la tua croce e rinnega te stesso, perché tu possa pregare senza distrazione».

n° 18   «Se vuoi pregare degnamente, rinnega ogni ora te stesso e, quando soffri ogni sorta di afflizioni, attendi all’esercizio della preghiera».

n° 19   «Se con spirito di saggezza sopporterai ogni difficoltà, ne troverai il frutto nel tempo della preghiera».

n° 23   «Se persisti nella pazienza, pregherai sempre con gioia».

n° 24   «Mentre pregherai come si deve, ti si presenteranno casi tali che ti sembrerà del tutto giusto andare in collera. Ma non è assolutamente giusta la collera contro il prossimo, poiché se cerchi, troverai che è possibile anche senza collera concludere bene la faccenda. Adopera, dunque, ogni mezzo per non scoppiare in collera».

n° 28   «Non pregare solamente con atteggiamenti esteriori, ma con grande timore fa che il tuo intelletto senta la preghiera spirituale».

n° 30   «quando ci sta vicino un angelo, immediatamente si allontanano tutti i nostri disturbatori, e così l’intelletto si trova con grande sollievo a pregare salutarmene. Qualche volta, però, siamo messi alle strette dal consueto combattimento: l’intelletto si batte come un pugile, ma non riesce ad alzare il capo, sfigurato com’è dai colpi delle varie passioni. Tuttavia, a furia di cercare, troverà e, se busserà gagliardamente, gli sarà aperto».

n° 31   «Non pregare perché si realizzino i tuoi voleri, in quanto essi non sempre sono in sintonia con la volontà di Dio. Ma prega piuttosto, come ti è stato insegnato, dicendo: “Sia fatta in me la tua volontà”. Così pure in ogni circostanza chiedi che sia fatta la sua volontà, perché egli vuole ciò che è bene e utile all’anima, e che tu invece non sempre cerchi».

n° 33   «Cos’altro è buono se non Dio? Rimettiamo a Lui, dunque, tutto quanto ci riguarda, e sarà bene per noi. Colui che è buono, infatti, è sempre anche dispensatore di buoni doni».

n° 34   «Non affliggerti se non ricevi subito da Dio ciò che gli chiedi, giacché un bene maggiore vuol egli elargirti: che tu perseveri nello stare insieme a Lui nella preghiera. Che cosa c’è, infatti, di più eminente del conversare con Dio e dell’essere tratto in intima unione con Lui?»

n° 36   «Se desideri pregare, rinunzia a tutto per ereditare tutto».

n° 39   «E’ giusto che preghi non solo per la tua sola purificazione, ma anche per tutti i tuoi simili, al fine di imitare la condotta degli angeli».

n° 40   «Considera se nella preghiera sei veramente alla presenza di Dio, o se sei vinto dalla lode degli uomini e sei spinto ad andare a caccia sotto la copertura della preghiera prolungata».

n° 41   «Sia che tu preghi con i fratelli, sia da solo, impegnati fortemente a pregare non per meccanica abitudine, ma in maniera sentita».

n° 44   «Durante la preghiera, fa’ buona guardia alla tua memoria, perché questa non abbia a proporti i suoi ricordi, ma ti muova alla conoscenza di ciò a cui attendi. L’intelletto infatti, per sua natura, si lascia troppo facilmente depredare dalla memori nel tempo della preghiera».

n° 45   «Mentre preghi, la memoria ti presenta o immagini di cose passate, oppure nuove preoccupazioni, ovvero il volto di chi ti ha contristato».

n° 46   «Il demonio è particolarmente invidioso dell’uomo che prega, e adopera ogni mezzo per frustrarne lo scopo. Di conseguenza, egli non smette di suscitare attraverso la memoria i pensieri degli oggetti e di scatenare mediante la carne tutte le passioni, per riuscire ad ostacolare la sublime sua corsa e la sua emigrazione verso Dio».

n° 47   «Quando il demonio perverso e maligno, per avendo tanto provato, non è riuscito ad ostacolare chi prega con fervore, per un po’ allenta la presa, ma dopo si vendica di lui che ha pregato: o, accendendolo all’ira, distrugge l’ottimo stato in lui edificato dalla preghiera; o, eccitandolo a concedersi qualche piacere contro ragione, finisce col far violenza al suo intelletto».

n° 48   «Quando hai pregato com’è conveniente, aspettati ciò che conveniente non è, e stai con fortezza all’erta per custodire il frutto che hai raccolto. Questo, infatti, ti fu prescritto fin da principio: lavorare e custodire. Dopo aver lavorato, dunque, non lasciare incustodito quel che ti è costato fatica; altrimenti non ti sarà servito a nulla pregare».

n° 50   «Per quale scopo i demoni ci eccitano alla gola, alla fornicazione ,all’avarizia, alla collera ed insieme al ricordo delle offese, non che ad ogni altra passione? Perché l’intelletto, reso da essi ottuso, non abbia la capacità di pregare come si deve. Le passioni della parte irrazionale, infatti, venendo a prevalere, non gli permettono di muoversi razionalmente e di porsi alla ricerca del Verbo di Dio».

n° 53   «»Chi aspira a pregare veramente, deve non soltanto dominare la collera e la concupiscenza, ma anche essere libero da ogni pensiero contaminato da passioni.

n° 54   «Chi ama Dio conversa sempre con lui come con un padre, scacciando ogni pensiero contaminato da passioni».

n° 55   «Non perché ha conseguito l’impassibilità, uno già prega veramente. Può, infatti, trovarsi fra i semplici pensieri e distrarsi nel meditarli, così restando lontano da Dio».

n° 56   «L’intelletto, anche se non indugia tra i semplici pensieri degli oggetti, non per questo ha già raggiunto il luogo della preghiera. Può, infatti, starsene in contemplazione degli oggetti e sottilizzare sulle loro ragioni, le quali appunto – benché pure parole – in quanto sono, però, considerazioni di oggetti, si imprimono nell’intelletto e lo allontanano da Dio».

n° 59   «Chi prega in spirito e verità non onora più il Creatore a partire dalle creature, ma lo canta partendo da lui stesso».

n° 60   «Se sei teologo pregherai veramente, e se preghi veramente sei teologo».

n° 62   «Lo Spirito Santo, che ha compassione della nostra debolezza, viene a visitarci pur se ancora non siamo purificati. Nel caso in cui trovi che il nostro intelletto lo prega anche soltanto con il desiderio della verità, Egli viene su di esso e dissipa tutta la torma dei ragionamenti e dei pensieri che l’accerchia, volgendolo all’amore della preghiera spirituale».

n° 65   «Se desideri pregare, non fare nulla di ciò che è in antitesi con la preghiera, perché Dio, accostandosi a te, si faccia tuo compagno di viaggio».

n° 66   «Quando preghi, non raffigurarti il Divino dentro di te, e non permettere che qualche forma si imprima nel tuo intelletto; ma và, immateriale, incontro all’immateriale, e comprenderai».

n° 68   «Quando il demonio invidioso non riesce a sollecitare la memoria durante la preghiera, allora fa violenza alla costituzione del corpo, per provocare qualche strana fantasia nell’intelletto e dargli, così, una forma. Questo, abituato com’è ai pensieri, facilmente cede: invece di tendere alla scienza immateriale e senza forma, si lascia ingannare prendendo fumo per luce».

n° 71   «Non può correre chi è stretto da legami, né può vedere il luogo della preghiera spirituale un intelletto schiavo delle passioni, poiché viene trascinato e portato di qua e di là dal pensiero contaminato dalle passioni, e non può mantenersi inflessibile».

n° 72   «Non appena l’intelletto è pervenuto alla preghiera pura, stabile e vera, allora i demoni non giungono più da sinistra, ma da destra. Gli presentano infatti un’apparenza illusoria di Dio sotto qualche figura gradevole ai sensi, così da fargli da fargli credere di aver perfettamente raggiunto lo scopo della preghiera. Ma ciò ha origine dalla passione della vana gloria , e dal demonio che si attacca alla sede sottostante al cervello scuotendone le vene».

n° 80   «Se preghi veramente, troverai una grande sicurezza, e gli angeli ti soccorreranno – come Daniele – e ti illumineranno sulle ragioni degli esseri creati».

n°82    «Prega come si conviene e senza turbamento, e canta i salmi con arte e euritmia: sarai come un aquilotto che vola in alto».

n° 83   «Il canto dei salmi placa le passioni e fa quietare l’intemperanza del corpo; la preghiera invece dispone l’intelletto ad esercitare la sua propria attività».

n° 87   «Se non hai ancora ricevuto il dono della preghiera o della salmodia, insisti, e lo riceverai».

n° 89   «Non volere che le tue cose vadano come sembra bene a te, ma come piace a Dio. Così sarai senza turbamento e riconoscente nella tua preghiera».

n° 90   «Anche se ti sembra di essere in unione con Dio, guardati dal demonio della fornicazione. Egli è, infatti, assai ingannatore e molto invidioso, e vuole essere più rapido del movimento e della vigile sobrietà del tuo intelletto, sì da trascinarlo lontano da Dio mentre esso se ne sta vicino a Lui con riverenza e timore».

n° 91   «Se coltivi la preghiera, preparati agli assalti dei demoni e sopporta fortemente i loro colpi di frusta. Essi, infatti, come belve feroci si scaglieranno contro di te e ridurranno male tutto il tuo corpo».

n° 92   «Prendi le misure opportune – come un esperto lottatore – per non agitarti, anche se vedi d’un tratto un fantasma; per non turbarti, anche se vedi una spada brandita contro di te o un guizzo di luminoso che ti colpisce il volto; per non perderti assolutamente d’animo, anche se vedi una figura laida e sanguinolenta».

n° 94   «Chi sopporta le afflizioni otterrà anche le gioie; e chi resiste in mezzo alle amarezze non sarà privo delle dolcezze».

n° 95   «E’ giusti che tu non ignori nemmeno questo tranello: al momento opportuno i demoni si dividono, e se pensi di cercare aiuto contro gli uni , gli altri sopraggiungono sotto forma angelica estromettendo i primi; ciò perché tu venga da loro ingannato, ritenendo che essi siano veramente angeli santi».

n° 97   «Chi coltiva la preghiera pura udrà magari rumori e colpi, voci e ingiurie da parte dei demoni, ma non si abbatterà e non perderà l’autocontrollo, dicendo a Dio: “non temerò alcun male, poiché tu sei con me”, ed altre cose simili».

n° 98   «Nel momento di tali tentazioni ricorri ad una preghiera breve e intensa».

n° 99   «Se i demoni minacciano di apparirti improvvisamente nell’aria, di atterrirti e di saccheggiare il tuo intelletto, non spaventarti di essi e non preoccuparti assolutamente delle loro minacce. Ti intimoriscono per sperimentare se ti prendi del tutto cura di essi, o se sei giunto a disprezzarli completamente».

n° 100             «Se, mentre preghi, sei davanti a Dio onnipotente, Creatore e Provvidente, perché te ne stai davanti a Lui così assurdamente da trascurare il suo sovrano timore e da paventare zanzare e scarafaggi? O non hai udito colui che dice: “temerai il Signore Dio tuo” e ancora: “Colui difronte alla cui potenza tutto freme e trema”?».

n° 102             «Non pregare come il fariseo, ma prega come il pubblicano nel suo luogo sacro della preghiera, perché anche tu venga giustificato dal Signore».

n° 105             «Lascia andare le esigenze del corpo durante la tua preghiera, perché una punzecchiatura di pulce, di pidocchio, di zanzara, o di mosca non ti faccia perdere l’immenso guadagno della preghiera».

n° 106             «Ci è giunta notizia che ad un santo che stava in preghiera il Maligno tanto si opponeva che, appena quegli stendeva le mani, egli si trasformava in leone, sollevava eretto le zampe anteriori, conficcava le unghie da entrambe le parti nei due fianchi del combattente, e non desisteva se prema l’altro non avesse abbassato le mani. Ma quegli non le calò mai finché non ebbe completato le sue consuete preghiere».

n° 108             «Tu hai sicuramente letto le vite dei monaci di Tabennesi, dove si narra che mentre l’abate Teodoro faceva un discorso ai fratelli, giunsero due vipere sotto i suoi piedi; ma egli, senza turbarsi, divaricando le gambe a mo di volta, le accolse internamente, finché non ebbe portato a termine il discorso. Allora le mostrò ai fratelli raccontando il fatto».

n° 109             «Abbiamo letto ancora, a proposito di un altro fratello spirituale, che mentre pregava, una vipera venne ad attaccarglisi al piede. Ma non abbasso le mani prima di aver terminato la sua consueta preghiera, né subì alcun danno egli, che amò Dio più di se stesso».

n° 110             «Quando preghi, non distrarti con lo sguardo: rinnega la carne e l’anima, e vivi secondo l’intelletto».

n° 113             «Il monaco diventa uguale agli angeli attraverso la vera preghiera».

n° 114             «Se aspiri a vedere il volto del Padre che è nei cieli, non cercare assolutamente di percepire una forma o una figura nel tempo della preghiera».

n° 116             «Origine delle illusioni dell’intelletto è la vana gloria, che lo spinge a circoscrivere il Divino in figura e forme».

n° 123             «Beato il monaco che considera tutti gli uomini come Dio, dopo Dio».

n° 124             «Monaco è colui che da tutti è separato e con tutti è armonicamente unito».

n° 125             «Monaco è colui che si ritiene uno con tutti, abituato com’è a vedere se stesso in ognuno».

n° 131             «Non ricusare la povertà e la tribolazione: sono alimenti che danno leggerezza alla preghiera».

n° 133             «Se quando preghi contro i cattivi pensieri, essi s’acquietano facilmente, esamina da dove proviene ciò, perché tu non cada in agguato e non tragga te stresso in errore».

n° 134             «Accade che talora i demoni ti suggeriscano dei pensieri e, però, ti stimolino davvero a pregare contro di essi o a contraddirli; e che poi volontariamente si ritirino. Ciò, perché tu, ingannato, possa immaginare di aver cominciato a vincere i pensieri e a mettere in fuga i demoni».

n° 135             «Se preghi contro una passione o un demonio che ti molesta, ricordati di Colui che dice: inseguirò i miei nemici e li raggiungerò; e non tornerò senza averli annientati; li colpirò e non potranno rialzarsi; cadranno sotto i miei piedi… Queste cose opportunamente dirai, armandoti dì umiltà contro gli avversari».
n° 138             «Disponiti sempre ai pesanti attacchi dei demoni considerando come tu possa sfuggire alla loro schiavitù».

n° 139             «Di notte, i malvagi demoni pretendono di turbare da se stessi il maestro spirituale. Di giorno, tramite gli uomini, lo circondano di difficoltà, di calunnie e di pericoli».

n° 149             «L’attenzione che va in cerca della preghiera troverà la preghiera, poiché, se c’è qualcosa a cui segue la preghiera, è l’attenzione. Per questo bisogna, dunque, seriamente adoperarsi».

n° 151             «L’eccellenza della preghiera non è data dalla mera quantità, ma dalla qualità. Ciò dimostrano quelli che salirono al tempio, e l’espressione: “voi quando pregate non ripetete vanamente molte parole…”».

n° 153             «Quando accostandoti alla preghiera, sei pervenuto al di sopra di ogni altra gioia, allora hai veramente trovato la preghierauando accostandoti alla preghiera, sei pervenuto ».

Evagrio il Pontico

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