Riportiamo
la narrazione della Dormizione di Maria secondo il racconto di san Giovanni
teologo ed evangelista, tratto da: Dormizione di Maria, Transito R., Cod. Vatic. gr. 1982, ff. 181-189.
[1] Annunzio della morte. Al di
là di ogni parola e al di sopra di ogni pensiero, grandi e mirabili sono i
misteri della sempre vergine Maria vera madre del nostro vero Dio e salvatore
Gesù Cristo: il verginale concepimento, la generazione senza corruzione, Dio
che si incarna in lei e da lei nasce nella forma umana e soprattutto il
glorioso e mirabile mistero della sua dormizione.
[2] Quando Maria seppe dal Signore che stava per uscire dal corpo,
il grande angelo andò da lei e le disse: “Maria, alzati, prendi questa palma
datami da colui che ha piantato il paradiso e dalla agli apostoli affinché la
portino cantando inni davanti a te; di qui a tre giorni, infatti, deporrai il
corpo. Ecco ch’io invierò da te tutti gli apostoli e non ti lasceranno più fino
a quando non ti avranno trasportata nel luogo ove tu sarai nella gloria”
[3] Maria gli rispose: “Perché mi hai portato soltanto questa
palma e non una per ogni apostolo? Temo che s’io la darò a uno gli altri
mormoreranno. Che cosa vuoi ch’io ne faccia? Qual è il tuo nome affinché se mi
interrogheranno lo possa comunicare loro?”. L’angelo le rispose: “Perché
domandi il mio nome? E’ meraviglioso e tu non puoi udirlo. Ma allorché
risalirò, te lo comunicherò e così lo potrai comunicare segretamente agli
apostoli, i quali l’annunzieranno agli uomini e conosceranno il potere della
mia autorità. Non inquietarti per la palma, giacché essa sarà strumento di
molti prodigi e metterà alla prova tutti gli uomini di Gerusalemme; sarà
manifestata a colui che crede e sarà nascosta a colui che non crede. Va’ dunque
sul monte e là tu conoscerai il mio nome, giacché io non lo dico in mezzo a
Gerusalemme per tema che non ne sia interamente distrutta: tu l’udrai sul monte
degli Ulivi, ma, come ti dirò, non (sic!) lo potrai dire agli apostoli essendo
giunta l’ora di deporre il tuo corpo”.
[4] Visita di Gesù.Maria allora se ne andò sul
monte degli Ulivi: la precedeva la luce dell’angelo e reggeva nella sua mano la
palma. Appena giunse sul monte esso trasalì con tutti gli alberi che vi si
trovavano: essi inchinarono le cime e adorarono la palma in mano di Maria.
[5] A questa vista Maria pensò che fosse Gesù e domandò: “Signore,
non sei tu, forse, il mio Signore?”. L’angelo le rispose: “Nessuno può compiere
prodigi se non il Signore della gloria. Come il Padre mi ha mandato per la
salvezza degli uomini e per convertire quelli che egli mi ha segnalato… Non
solo trasporto alberi, ma trasporto pure gli uomini che si umiliano davanti a
Dio e li guido nel luogo dei giusti allorché escono dal loro corpo. Anche tu
uscirai dal corpo e nel quarto giorno io verrò dal tuo corpo. Sia tu sia tutti
coloro che osservano i comandamenti di Dio li conduco nel paradiso di delizie
poiché sulla terra si sono conservati puri”.
[6] Maria domandò all’angelo: “In qual modo vieni da essi e chi
sono quelli che trasferisci? Si distinguono forse da se stessi offrendo
sacrifici dal gradito odore, e così li raggiungi, oppure sono i giusti e gli
eletti, o ancora, quando sei mandato, vieni da coloro che pregano e invocano il
tuo nome? Parlami di questo affinché anch’io faccia così e poi verrai a
trasferirmi”.
[7] L’angelo le dice: “Che cosa hai, madre? Quando sarò inviato da
te non verrò solo, ma con tutti gli eserciti celesti che canteranno inni
davanti a te. Ora sono stato inviato da te per renderti edotta e tu poi
trasmetta agli apostoli in segreto. Ecco, tu vuoi sapere che cosa fare: quando
fui inviato da te, mentre partivo, ricevetti dal Padre una preghiera che ora ti
dico affinché tu la reciti quando uscirai dal corpo, al sorgere del sole; è così
infatti che bisogna recitarla. Quanto ti dico comunicalo agli apostoli giacché
verranno anch’essi. Nessun amico del mondo, quanti amano il mondo, può recitare
questa preghiera”.
[8] L’angelo domandò poi a Maria di trasmettere questa preghiera
agli apostoli. “Verranno, infatti, da te come ti dissi, e canteranno inni
davanti a te ed eseguiranno i tuoi funerali. Prendi dunque questa palma”.
Quando Maria ricevette la palma, l’angelo divenne tutto come luce e salì nei
cieli.
[9] Maria se ne ritornò a casa, e subito la casa tremò a motivo
della gloria della palma che teneva in mano. Dopo questo tremito, Maria andò
nella sua camera segreta e depose la palma su di un lenzuolo. Si tolse gli
abiti, prese dell’acqua, si lavò il corpo e indossò altri vestiti con preghiere
di ringraziamento. Disse:
[10] “Ti benedico, segno celeste apparso sulla terra prima di
scegliermi e di abitare in me. Benedico te e i miei congiunti, che mi hanno
accolto, quelli che sono venuti invisibilmente prima di te per introdurti.
Ti benedico perché nella tua forza mi hai misurata per formare le
membra del tuo corpo e mi hai trovata degna del bacio della tua camera nuziale,
come mi avevi promesso.
Ti benedico per essere trovata degna della perfetta eucaristia e
per partecipare all’offerta del tuo gradito odore e cioè la risorsa di tutte le
nazioni.
[11] Ti benedico affinché mi dia il vestito che mi hai promesso,
dicendo che per mezzo suo sarò contraddistinta da tutti i miei parenti e mi
farai condurre al settimo cielo per essere trovata degna della soavità perfetta
con tutti coloro che credono in te e tu li riunisca nel tuo regno: giacché sei
nascosto tra coloro che sono nascosti, vedi coloro che non sono visti. Tu sei
la stirpe nascosta e tu sei il pléroma, tu sei il pléroma, io te prima di tutto
ho partorito nel dolore e tutti coloro che confidano in te.
[12] Ascolta la preghiera di tua madre che grida verso di te!
Asseconda la mia voce e manda su di me la tua benedizione e nessuna autorità
venga da me nell’ora in cui uscirò dal mio corpo, porta invece a compimento
quanto mi hai detto allorché piansi davanti a te, dicendo: “Fa’ ch’io scansi le
autorità che vengono sulla mia anima!”. Mi hai promesso: “Non piangere, Maria
mia madre! Da te non verranno né gli angeli né gli arcangeli né i cherubini né
i serafini né alcun’altra autorità, bensì io stesso verrò presso la tua anima”.
Or dunque è giunto il dolore per colei che partorisce. Benedico te e i tre
ministri che tu hai mandato per il ministero delle tre vie. Benedico te e la
luce eterna nella quale tu dimori. Benedico tutta la piantagione delle tue mani
che dura in eterno. Santo, santo, colui che riposa tra i santi. Ascolta la voce
della mia supplica!”.
[13] Visita dei parenti.Dette queste cose, Maria uscì
dopo avere detto alla domestica di casa sua: “Va’ a chiamare i miei parenti e
quanti mi conoscono e dì loro: “Maria vi chiama”” La domestica partì e li
chiamò come le era stato ordinato.
Quando giunsero, Maria disse: “Padri e fratelli, aiutiamoci per
mezzo di opere buone e della fede nel Dio vivo. Domani, infatti, uscirò dal
corpo e andrò al mio riposo eterno. Alzatevi, dunque, e abbiate una grande
umanità verso di me. Non vi chiedo né oro né argento poiché tutte queste cose
sono vane e corruttibili, ma vi chiedo soltanto di avere umanità verso di me
osservando quanto vi dico e restando con me questi due giorni e queste due
notti. Ognuno di voi prenda una bella lucerna, e non lasciatela spegnere per
questi tre giorni affinché io possa dirvi gli ultimi miei desideri prima di
allontanarmi da questo luogo”. E tutti fecero come aveva ordinato Maria.
[14] La notizia si diffuse a tutti i suoi conoscenti e amici, e
Maria chiamò tutti i suoi vicini e disse loro: “Alzatevi e preghiamo”. Dopo la
preghiera si sedettero discorrendo tra di loro delle grandezze di Dio e dei
segni e prodigi fatti da Dio per mezzo di sua madre.
[15] Arrivo di Giovanni.Mentre Maria pregava e diceva
“così sia”, improvvisamente, per mezzo di una nube, giunse l’apostolo Giovanni;
bussò alla porta di Maria, aprì ed entrò.
Quando Maria lo vide ne ebbe lo spirito turbato: scoppiò in
singhiozzi e non ebbe la forza di trattenere le lacrime né di tacere per il
grande dolore. Con voce forte, esclamò: “Padre Giovanni, ricordati le parole
del Maestro, quanto ti ha chiesto a mio riguardo il giorno nel quale ci lasciò
e io piangevo, dicendo: “Tu te ne vai; a chi mi lasci e presso chi abiterò?”.
Tu eri lì e hai udito che mi rispose: “E’ Giovanni colui che veglierà su di
te!”. Dunque, padre Giovanni, non dimenticare gli ordini che hai ricevuto a mio
riguardo. Ricorda che ti ha amato più degli altri. Ricorda che a te soltanto ha
detto il mistero allorché eri appoggiato sul suo petto e nessuno lo conobbe a
eccezione di te e di me: tu perché vergine eletto, io perché non volle che mi
rattristassi e gli sono vicino. Allora gli domandai: “Dimmi quel che hai detto
a Giovanni”, ed egli ti disse di comunicarmelo. Or dunque, padre Giovanni, non
mi abbandonare”.
[16] Ciò detto, Maria pianse con voce dolce e serena. Giovanni non
resistette; il suo spirito ne fu scosso e non trovò che cosa dirle. Non sapeva
ancora che ella stava per uscire dal corpo. Allora Giovanni esclamò a gran
voce: “Maria, sorella mia, divenuta madre dei dodici rami, che cosa mi consigli
di fare per te? Ti ho lasciato il mio ministro affinché ti preparasse il vitto;
vorresti forse ch’io trasgredissi l’ordine datoci dal mio Signore, dicendo:
“Percorrete tutto il mondo fino a che sia eliminato il peccato del mondo?”. Or
dimmi, Maria, che cosa ti manca?”.
[17] Ella gli rispose: “Padre Giovanni, non chiedo nessuna delle
cose di questo mondo, che anzi dopodomani uscirò dal corpo. Padre Giovanni,
usami umanità, proteggi il mio corpo, deponilo in una tomba e custodiscimi con
i tuoi fratelli, gli apostoli, a motivo dei sommi sacerdoti. Con le mie orecchie,
infatti, li udii che dicevano: “Se troveremo il suo corpo lo daremo alle
fiamme, poiché da lei venne quell’ingannatore””
[18] Quando Giovanni l’udì affermare: “Uscirò dal mio corpo”, si
gettò piangendo ai suoi piedi e disse: “Signore, chi siamo noi che ci addossi
queste infermità? Non abbiamo ancora dimenticato le prime e già ne dobbiamo
sopportare un’altra. Perché non sono io a uscire dal corpo, e tu, Maria, colei
che mi veglia?”.
[19] Udendo ciò e vedendo piangere Giovanni, Maria pregò i
presenti di tacere e, preso Giovanni in disparte, gli disse: “Padre Giovanni,
abbi pazienza verso di me, (trattieni) un istante le tue lacrime, affinché ti
possa dire quanto l’angelo mi ha comunicato”. Giovanni allora si asciugò le
lacrime e Maria gli disse: “Esci con me e dì alla folla di salmodiare”. Mentre
quelli salmodiavano, lei introdusse Giovanni nella sua camera e gli disse la
preghiera che le era stata data dall’angelo.
[20] Estrasse una cassetta nella quale c’era un foglio e disse:
“Padre Giovanni, prendi questo libro nel quale c’era il mistero. Quando avevo
cinque anni, il Maestro mi fece conoscere tutte le cose del creato e pose in
esso anche voi dodici”. Gli mostrò i suoi abiti funebri e tutta la preparazione
della sua dimora, dicendo: “Padre Giovanni, tu sai tutto quello che ho in
questa grande casa: nulla all’infuori degli abiti funebri e due tuniche. Qui vi
sono due vedove; quando sarò uscita dal corpo, ne darai una a ognuna”.
[21] Poi lo condusse nel luogo ove si trovava la palma
consegnatale dall’angelo affinché fosse portata dagli apostoli; e gli disse:
“Padre Giovanni, prendi questa palma; così la porterete davanti a me. Mi è
stata data per questo”. Giovanni le disse: “Madre e sorella mia Maria, da solo
non la posso prendere, data l’assenza degli apostoli; affinché quando
giungeranno non vi siano tra noi mormorazioni e dispute. Ce n’è uno più grande
di me, che è stato posto al di sopra di noi. Quando saremo riuniti, ci sarà
manifestata la benevolenza del nostro salvatore”.
[22] Arrivo di tutti gli apostoli. Dopo uscirono
ambedue. Mentre stavano lasciando la camera, s’udì un tuono improvviso che
scosse quelli che si trovavano in quel luogo. Dopo il boato del tuono ecco
apparire improvvisamente gli apostoli trasportati da una nube dalle estremità
della terra davanti alla porta di Maria: erano undici assisi sulle nubi. Il
primo era Pietro, il secondo Paolo anch’egli su di una nube essendo stato
annoverato nel numero degli apostoli; si era appena convertito alla fede in
Dio. Dopo di essi, gli altri apostoli si incontrarono sulle nubi e furono
trasportati davanti alla porta di Maria. Si salutarono e si guardarono stupiti
domandandosi come mai si trovassero improvvisamente riuniti.
[23] Pietro rispose: “Fratelli, preghiamo Dio che ci ha radunati,
tanto più che tra noi si trova Paolo, gioia dell’anima nostra. Veramente,
fratelli, ha avuto compimento la scrittura del profeta e la parola di colui che
dice: “Nulla di più dolce e di più bello per dei fratelli che abitare
insieme!””.
Paolo disse a Pietro: “Hai trovato una testimonianza indovinata,
giacché io ero separato da voi e ora sono congiunto al gruppo degli apostoli”.
Pietro allora domandò di fare una preghiera e gli apostoli
risposero: “Sì, preghiamo per conoscere il motivo per cui Dio ci ha radunato”.
Si onoravano gli uni gli altri per fare la preghiera; poi dissero a Pietro:
“Padre Pietro, tu sei stato posto al di sopra di noi, più che a noi spetta
dunque a te fare la preghiera”. Pietro rispose: “Il Dio e Padre nostro e il
Signore nostro Gesù Cristo vi glorifichi come voi avete glorificato la mia
carica. Beneditemi in questo, se così vi piace”.
[24] Pietro allora stese le mani e disse: “Padrone, Dio assiso sul
carro dei cherubini, assiso sulle altezze tu contempli gli abissi, abiti una luce
inaccessibile nel riposo eterno, mistero nascosto nel quale è stata rivelata la
croce salvifica, per questo noi innalziamo le mani in forma di croce per
ricevere il riposo con l’approfondita conoscenza della croce. Tu, infatti, sei
il riposo delle membra stanche, tu poni fine ai travagli, tu sei colui che
rivela tesori nascosti, tu hai radicato in noi la tua bontà. Qual dio è
misericordioso come te, Padre? Tu non distogli da noi la tua filantropia. Chi
mai è benevolo come te, chi è misericordioso come il tuo Padre che ha salvato
dal male quanti credono in lui?
[25] Il tuo volere ha vinto ogni cupidigia, la fede che viene da
te ha spezzato la menzogna, la tua bellezza ha vinto la seduzione, la tua
umiltà ha abbattuto l’orgoglio, tu sei colui che vive e ha trionfato sulla
morte, tu nostro riposo hai sradicato la morte, tu sei la gloria della
misericordia, gloria inviata dallo Spirito del vero Padre. Emmanuel Emmanuel,
maranathà, ora e nei secoli dei secoli. Amen”.
[26] Finito di pronunciare l’amen, Pietro e Andrea si
abbracciarono. Giovanni che era in mezzo a loro disse: “Beneditemi tutti”. E
tutti lo abbracciarono, ognuno secondo il suo ordine.
Dopo l’abbraccio, Pietro e Andrea dissero: “Giovanni, prediletto
del Signore, come sei arrivato e da quanti giorni sei qui?”.
Giovanni rispose: “Ascoltate ciò che mi è capitato. Mentre mi
trovavo nella città di Sardi con diciotto discepoli che credono nel Signore
salvatore, fui tolto di mezzo a loro su di una nube; era l’ora nona: una nube
discese sul luogo ove ci trovavamo, mi tolse via e mi portò qui. Bussai alla
porta, mi aprirono e trovai una folla numerosa riunita attorno a Maria, madre
nostra, la quale diceva: “Sto per uscire dal corpo”. Non potei trattenermi in
mezzo alla folla che l’attorniava, e il mio singhiozzo divenne pesante.
[27] Ora, fratelli miei, entrando nel giorno seguente, non
piangete affinché lei non sia turbata: è questo che il nostro Maestro mi
manifestò allorché, durante la cena, mi appoggiai sul suo petto; per tema che,
vedendoci piangere, la folla che la circonda esiti in cuor suo e dica:
“Anch’essi hanno paura della morte!”. Facciamoci piuttosto coraggio con le
parole del Diletto”.
[28] Gli apostoli entrarono poi in casa di Maria e dissero a una
voce: “Maria, nostra sorella, madre di tutti i salvati, la grazia del Signore
sia con te!”. Vedendoli tutti, Maria fu ripiena di gioia ed esclamò: “La grazia
sia anche con voi! E come siete giunti qui tutti insieme? Vi vedo, infatti,
tutti riuniti”.
Ed essi raccontarono come fossero stati riuniti da tutte le
regioni; e ognuno disse la regione dalla quale era stato trasportato. Poi si
abbracciarono da Pietro fino a Paolo, dicendo: “Il Signore ti benedica, egli
che salva tutti!”.
[29] Maria allora esultò nello spirito e disse: “Benedico te che
sovrasti ogni benedizione, benedico le dimore della tua gloria, benedico il
grande cherubino della luce, divenuto tuo soggiorno nel mio seno, benedico
tutte le opere delle tue mani obbedienti in piena sottomissione, benedico il
tuo amore con il quale ci hai amato, benedico le parole di vita che procedono
dalla tua bocca dateci nella verità. Credo, infatti, che tutto quanto mi hai
detto si avvererà. Mi hai detto: “Quando uscirai dal corpo, manderò tutti gli
apostoli da te”; ed ecco che si sono radunati e io sono in mezzo a loro come
una vite fruttifera come nel tempo in cui ero con te e tu eri come una vite in
mezzo ai tuoi angeli incatenando ogni attività del nemico. Ti benedico con
tutta l’energia perché quanto mi hai detto si è avverato. Hai detto, infatti:
“Quando uscirai dal corpo vedrai me con gli apostoli”; ed ecco, Signore, che si
sono radunati insieme”.
[30] Così dicendo, Maria chiamò Pietro e tutti gli apostoli, li
introdusse in camera sua e fece loro vedere i suoi abiti funebri. Dopo, uscì e
si sedette in mezzo a loro e accese le lucerne che non si lasciarono più
spegnere, come aveva ordinato loro Maria.
Vigilia
nell’attesa della morte. Nel secondo giorno, dopo il tramonto del
sole, nella notte tra il secondo e il terzo giorno, Pietro disse agli apostoli:
“Fratelli, chi ha parole istruttive, parli pure per tutta la notte fino al
sorgere del sole, esortando le folle”. Gli apostoli gli risposero: “Chi più
saggio di te? Noi siamo felici di ascoltare la tua istruzione”.
[31] Pietro allora iniziò a parlare: “Fratelli, e voi tutti che
siete entrati in questo luogo in quest’ora, per umanità verso la nostra madre
Maria, voi che accendete le lucerne col fuoco di questa terra visibile, avete
compiuto un buon ministero. Anch’io voglio che ogni vergine prenda la sua
lucerna nel firmamento immateriale del cielo; questa è la lucerna a tre
stoppini dell’uomo interiore: il nostro corpo, la mente, lo spirito. Se questi
tre brillano di vero fuoco, di quello per il quale combattete, non vi
vergognerete quando entrerete alle nozze e vi riposerete con lo sposo. Così
appunto è della nostra madre Maria. La luce della sua lucerna riempì l’ecumene
e non si spegnerà fino alla consunzione del secolo, affinché tutti coloro che
vogliono prendano fiducia da lei e riceviate anche la benedizione del riposo.
Or dunque, fratelli, lottate sapendo che non restiamo quaggiù per sempre”.
[32] Morte di Maria.Mentre Pietro parlava e
confortava le folle, giunse l’aurora e spuntò il sole. Maria si alzò, uscì
fuori, recitò la preghiera che le aveva dato l’angelo, e dopo la preghiera si
stese sul suo letto e portò a compimento la sua economia. Pietro si sedette
presso il capo di lei, Giovanni ai piedi e gli altri in circolo attorno al suo
capezzale.
[33] Verso l’ora terza del giorno, avvenne un gran tuono e si diffuse
un gradevole profumo tanto che per la profusione del profumo tutti furono presi
dal sonno, a eccezione soltanto delle tre vergini. Le fece vegliare affinché
testimoniassero sulla cura delle esequie di Maria madre del Signore e sulla
gloria di lei.
Ed ecco che improvvisamente si presentò sulle nuvole il Signore
Gesù con una innumerevole moltitudine di angeli santi: entrò con Michele e
Gabriele nella camera ove era Maria, mentre gli angeli inneggiavano standosene
fuori della camera. Quando il Salvatore entrò, trovò gli apostoli attorno a
Maria e li salutò.
[34] Maria allora aprì la bocca e benedisse, dicendo: “Ti benedico
perché hai compiuto ciò che mi avevi promesso e non hai rattristato il mio
spirito. Tu mi avevi promesso che non avresti permesso che gli angeli venissero
presso l’anima mia, e che saresti venuto tu da lei; ed ecco che mi accade,
Signore, secondo la tua parola. Chi sono io, misera, per essere giudicata degna
di una tale gloria?”. Così dicendo portò a compimento la sua economia con il volto
sorridente rivolto verso il Signore.
[35] Il Signore la abbracciò, prese la sua anima santa, la pose
tra le mani di Michele, l’avvolse in pelli delle quali è impossibile
manifestare la gloria. Noi apostoli abbiamo visto l’anima di Maria affidata
alle mani di Michele in una perfetta forma umana, a eccezione dei tratti di
femmina o di maschio, senza altro all’infuori della somiglianza di ogni corpo,
e uno splendore sette volte più grande.
[36] Il Salvatore disse a Pietro: “Proteggi accuratamente il corpo
di Maria, mia dimora, ed esci dalla sinistra della città, troverai un sepolcro,
deponivi il corpo e aspettate fino a quando vi parlerò”. Quando il Salvatore
disse questo, il corpo di Maria esclamò: “Ricordati di me, re della gloria;
ricordati che sono una tua creatura, ricordati che ho custodito il tesoro
affidatomi”.
Allora il Signore disse al corpo: “Non ti abbandonerò, mia perla,
tesoro inviolato! No, mai abbandonerò il tesoro sigillato fino a quando sarà
ricercato”. Ciò detto, improvvisamente, se ne andò in alto.
[37] La sepoltura. Pietro, Giovanni, gli altri
apostoli e le tre vergini presero cura del corpo di Maria: lo posero su di un
lettuccio e poi svegliarono gli altri. Pietro prese la palma e disse a
Giovanni: “Tu sei vergine, Giovanni, e spetta a te cantare davanti al lettuccio
e tenerla”. Giovanni gli rispose: “Tu sei il nostro padre e il nostro vescovo,
spetta a te precedere il lettuccio fino a quando giungeremo al luogo”. Pietro
rispose: “Affinché nessuno di noi abbia a rattristarsi, coroniamone il
lettuccio”. Gli apostoli s’alzarono e si caricarono il lettuccio di Maria;
Pietro disse l’inno: “Israele uscì dall’Egitto, alleluia”.
[38] Il Salvatore e gli angeli erano sulle nubi a una certa
distanza davanti al lettuccio inneggiando invisibili: si udiva soltanto la voce
di una grande moltitudine, tanto che uscì fuori tutta Gerusalemme. Quando i
sommi sacerdoti udirono il frastuono e la voce degli inni ne furono turbati e
dissero: “Che è questo frastuono?”. Qualcuno rispose: “Maria uscì dal corpo e gli
apostoli cantano inni intorno a lei”. E subito Satana entrò in essi dicendo:
“Alziamoci e usciamo. Uccidiamo gli apostoli e bruciamo il corpo che portò quel
seduttore”. Subito si alzarono e uscirono subito con armi e mezzi difensivi per
uccidere gli apostoli.
[39] Gli angeli invisibili li colpirono subito di cecità e
spezzarono loro la testa contro le mura poiché non potevano più vedere dove
andavano, eccetto uno solo, il sommo sacerdote. Costui era uscito per vedere
ciò che accadeva; si avvicinò agli apostoli e allorché li vide portare il
lettuccio incoronato cantando inni, restò pieno di collera e disse: “Ecco
quanta gloria riceve oggi la dimora di colui che ha spogliato la nostra
stirpe!”. E pieno di collera si diresse verso il lettuccio con l’intenzione di
rovesciarlo; lo toccò nel punto ove si trovava la palma: subito le sue mani si
incollarono al lettuccio, furono troncate ai gomiti e rimasero sospese al
lettuccio.
[40] L’uomo pianse e supplicò gli apostoli, dicendo: “Non mi
abbandonate in questa sventura! Ricordati di mio padre, Pietro, quando la
portiera ti parlò, dicendo: “Anche tu sei un discepolo di quest’uomo”. Ricorda
come e in qual modo ti interrogai”. Pietro rispose: “Il soccorrerti non è in
mio potere né in potere di alcuno di costoro. Credi dunque che Gesù è il Figlio
di Dio, colui contro il quale vi siete levati, colui che avete preso e messo a
morte: allora questa lezione cesserà”.
[41] Iefonia rispose: “Non è che noi non abbiamo creduto! Sì, in
verità sappiamo che egli è il Figlio di Dio. Ma che cosa dovevamo fare quando
l’amore del denaro aveva ottenebrato i nostri occhi? I nostri padri prima di
morire ci chiamarono e ci dissero: “Figli, Dio vi ha scelto fra tutte le tribù
per reggere questo popolo, percepire le elemosine e le primizie. Vigilate
affinché questo luogo non diventi ricco e voi non siate nell’abbondanza; non
scatenate la collera di Dio, date invece ai poveri e agli orfani quello che a
voi sopravanza”. Ma noi vedendo che il luogo godeva di una grande abbondanza,
abbiamo dimenticato nel tempio le tavole dei venditori e dei compratori. Il
Figlio di David entrando nel santuario scacciò tutti, dicendo: “Non fate della
casa di mio Padre una casa di commercio!”. Al vedere distrutte da lui le nostre
abitudini abbiamo deliberato il male e l’abbiamo messo a morte, pur sapendo che
è Figlio di Dio. Ma dimenticate la nostra follia e perdonatemi. Quanto mi è
accaduto è un segno dell’amore di Dio, affinché io viva”.
[42] Pietro fece fermare il lettuccio e disse: “Se tu credi con
tutto il cuore, avvicinati e bacia il corpo di Maria, dicendo: “Credo, teotoco
vergine e madre pura, anche in colui che è nato da te, Signore e Dio nostro””.
Allora il sommo sacerdote prese la parola in lingua ebraica e, tra le lacrime,
benedisse Maria per tre ore; non permise ad alcuno di toccare il lettuccio e
addusse testimonianze dalle Scritture sacre e dai libri di Mosè nei quali è
scritto che Maria sarà chiamata tempio di Dio e porta del cielo, tanto che gli
apostoli restavano ammirati dalle grandezze e meraviglie che diceva.
[43] Pietro disse: “Appressati e attacca le tue mani”. Iefonia
corse e disse distintamente: “Nel nome del Signore Gesù Cristo Figlio di Dio e
di Maria colomba immacolata di colui che è nascosto nella sua bontà, le mie
mani si uniscano senza alcun difetto!”. E subito divennero come erano prima.
Pietro gli disse: “Alzati, prendi (la foglia) di palma che ti dò,
entra nella città, incontrerai una grande folla che non trova più la via
d’uscita, racconta a essa quanto ti è capitato; porrai questa foglia sugli
occhi di colui che crederà e subito riacquisterà la vista”.
[44] Iefonia salì in città come gli aveva ordinato Pietro, trovò
una grande folla piangente, e disse: “Guai a noi! Ciò che capitò a Sodoma
capitò pure a noi! Prima Dio li colpì con la cecità, poi cadde il fuoco e li
consumò. Guai a noi! Siamo divenuti ciechi, poi arriverà il fuoco”.
Iefonia prese la foglia,
parlò loro della fede e quanti credettero riacquistarono la vista.
[45] Gli apostoli portarono Maria alla tomba. Deposero il corpo,
si sedettero e attesero tutti insieme il Signore, come aveva loro ordinato.
Paolo disse a Pietro: “Padre Pietro, sai che sono neofita e che
sono all’inizio della fede in Gesù Cristo; non ho infatti incontrato il Maestro
affinché mi narrasse i gloriosi misteri. Ho udito che li ha rivelati tutti a
voi sul monte degli Ulivi. Vi prego dunque di farmeli conoscere”. Pietro
rispose a Paolo: “Ci rallegriamo grandemente che tu sia giunto alla fede in
Cristo, ma noi non possiamo rivelarti i misteri né tu li potresti ascoltare. Ma
aspetta; restiamo qui tre giorni come ci disse il Signore, il quale verrà poi
con i suoi angeli per trasportare il corpo di Maria: se ce lo ordinerà, noi te
li riveleremo con gioia”.
[46] Assunzione corporale di Maria. Mentre
discutevano tra loro a proposito della dottrina, della fede e di molti altri
soggetti, seduti davanti alla porta della tomba, ecco che giunse dai cieli il
Signore Gesù Cristo con Michele e Gabriele; si sedette in mezzo a loro e disse
a Paolo: “Paolo, mio prediletto, non rattristarti per il fatto che i miei
apostoli non ti hanno rivelato i misteri gloriosi. A essi li ho rivelati in
terra, a te li rivelerò nei cieli”.
[47] Fece poi un segno a Michele con la voce propria degli angeli
e scesero verso di lui le nubi; in ogni nube c’erano mille angeli che si posero
a cantare davanti al Salvatore. Il Signore disse a Michele di innalzare il
corpo di Maria su di una nube e trasferirlo in paradiso. Quando il corpo fu
innalzato, il Signore disse agli apostoli di avvicinarsi a lui e saliti sulla
nube cantavano inni con voce angelica: il Signore comandò alle nubi di partire
in direzione dell’Oriente verso la regione del paradiso.
[48] Giunti nel paradiso deposero il corpo di Maria sotto l’albero
della vita. Michele portò la di lei anima santa che deposero nel suo corpo.
Il Signore inviò poi gli apostoli nei loro luoghi per la
conversione e la salvezza degli uomini. A lui, infatti, spetta la gloria,
l’onore e la potenza nei secoli dei secoli.
Amen.
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