Natività, Sacro Monte di Varese |
[Perciò] in questa questione
sulla Trinità e la conoscenza di Dio dobbiamo principalmente indagare che cosa
sia il vero amore, o meglio, che cosa sia l’amore, perché non c’è amore degno
di tal nome che quello vero: il resto è concupiscenza. Ed è improprio dire che
amano gli uomini dominati dalla concupiscenza, come dire che sono dominati
dalla concupiscenza gli uomini che amano. Ora il vero amore consiste
nell’aderire alla verità per vivere nella giustizia. Dunque disprezziamo tutte
le cose mortali per amore degli uomini, amore che ci fa desiderare che essi
vivano nella giustizia. Allora potremo giungere anche al punto di essere
disposti a morire per il bene dei nostri fratelli, come il Signore Gesù Cristo
ci ha insegnato con il suo esempio. Benché vi siano due precetti dai quali
dipende tutta la Legge
ed i Profeti: l’amore di Dio e l’amore del prossimo, non è senza motivo che la Scrittura di solito ne
ricordi uno per tutti e due. Talvolta parla solo dell’amore di Dio, come in
questo passo: Sappiamo che per coloro che amano Dio, egli fa concorrere tutto
al bene; ed in quest’altro: Chiunque ama Dio, questi è conosciuto da lui; ed
ancora: Perché l’amore di Dio è stato diffuso nei nostri cuori mediante lo
Spirito Santo che ci è stato dato, ed in molti altri passi. Perché chi ama Dio
è naturale che faccia ciò che Dio ha prescritto e lo ami, nella misura in cui
lo fa. Di conseguenza amerà anche il prossimo, perché Dio lo ha comandato.
Talvolta la Scrittura
ricorda soltanto l’amore del prossimo, come nel passo: Sopportate gli uni i
pesi degli altri e così adempirete la legge di Cristo; ed in questo: Tutta la Legge infatti si compendia in
questo solo comando: Ama il prossimo tuo come te stesso; e nel Vangelo: Tutto
quanto desiderate che gli uomini facciano a voi di bene, fatelo voi pure a
loro, poiché questa è la Legge
ed i Profeti. E noi incontriamo nelle sante Scritture molti altri passi, in cui
solo l’amore del prossimo sembra comandato per la perfezione, mentre non si
parla dell’amore di Dio. E tuttavia la
Legge e i Profeti dipendono dall’uno e dall’altro precetto.
Ma ancora una volta la ragione di questo silenzio è che chi ama il prossimo ama
necessariamente, prima di tutto, l’amore stesso. Ora: Dio è amore, e chi dimora
nell’amore dimora in Dio. Ne consegue dunque che ama principalmente Dio.
Sant'Agostino di Ippona,
La
Trinità, libro VIII, 7.10
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