CANTEREMO ALLELUIA
PER SEMPRE
Alleluia significa: "lodate
Dio". Noi cantiamo all'unisono questa parola, uniti attorno ad essa in
comunione di sentimento, ci sproniamo così a vicenda alla lode di Dio. Dio però
può lodarlo con pace interiore solo colui che non ha commesso niente che possa
dispiacere a Dio. Inoltre, per quanto riguarda il tempo presente in cui siamo
pellegrini sulla Terra, l'Alleluia diventa canto di consolazione per essere
fortificati lungo la via. L'Alleluia che diciamo adesso è come il canto del
viaggiatore, e tuttavia percorrendo questa strada faticosa, cerchiamo quella
patria dove ci sarà riposo, dove, scomparse le faccende che ci impegnano
adesso, non resterà altro che... l'Alleluia.
L'Alleluia è un canto nuovo, ma
questo canto nuovo lo canta l'Uomo nuovo. Noi l'abbiamo cantato e anche voi,
cari fratelli, lo cantate, rinnovati in lui. Lo cantiamo insieme, perché siamo
riscattati dallo stesso prezzo.
Qui e nei Cieli si cantano le
lodi di Dio, ma qui provengono dalle bocche di gente angustiata, lassù da gente
libera da ogni turbamento; qui da gente che avanza verso la morte, lassù da
gente viva nell'eternità. Qui nella speranza, lassù nella realtà. Qui per
strada, lassù in patria. Cantiamo dunque adesso, fratelli miei, non per
esprimere il gaudio del riposo, ma per procurarci sollievo nella fatica. Come
sogliono cantare i viandanti, canta ma cammina; cantando consòlati nella
fatica, non amare la pigrizia. Canta e cammina! Non uscire fuori strada, non
fermarti mai.
Sant'Agostino di Ippona, Sermones,
discorso 255 1.1-3.0.
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