La pimavera
dell’anima pura
Cari padri e fratelli, con
l'arrivo della primavera e l'abbandono dell'inverno vediamo tutto rifiorire, le
piante sono rigogliose, la terra è di nuovo verde, gli uccelli cantano e tutto
si rinnova: e glorifichiamo per tutte queste cose - per le quali proviamo gioia
- il nostro Dio Maestro e Creatore che rinnova ogni anno la sua creazione, e
non a torto: Infatti, dalla creazione del mondo in poi, le sue perfezioni
invisibili possono essere contemplate con l'intelletto nelle opere da lui
compiute, come la sua eterna potenza e divinità [Rom. 1:20]. E' nostro
dovere esaminare con più attenzione la logica della Creazione: Perchè? Se
guardiamo alla Natura, la primavera non sarebbe quello che è oggi senza i
venti, le tempeste, la pioggia e il freddo dell'inverno. La primavera ha
nell'inverno la causa del suo rinnovamento, e così l'anima. Se sull'anima non
piovono afflizioni e non nevicano dispiaceri, non porterà la benedizione di
Dio: Quando una terra, imbevuta della pioggia che vi cade
frequentemente, produce erbe utili a quelli che la coltivano, riceve
benedizione da Dio (Ebrei 6:7).
Per questo, fratelli, dobbiamo
sopportare ogni afflizione, ogni prova, ogni difficoltà che ci accade, sia
visibile che invisibile. Anche il digiuno che stiamo seguendo è utile, perché
così portiamo frutto e otteniamo la benevolenza di Dio: altrimenti fame e sete
sarebbero solo una cosa miserabile. Accogliamo anche Gesù come nostro ospite;
infatti come noi ci rallegriamo della Natura, [Dio] gode della purezza delle
nostre anime. E quali sono i frutti dell'anima pura? Amore, gioia, pace,
mitezza, dominio di sé, bontà, generosità. [Galati 5:22] Di questi frutti
il Signore si nutre, da queste primizie egli è compiaciuto. E' benedetto colui
che nutre (Dio) di questi frutti, perché sarà poi nutrito da Lui nei Cieli!
Sarà ricevuto infatti ospite nel Regno celeste. Egli è stato chiaro: Io e il
Padre mio prenderemo dimora in lui. [Giovanni 14:23] e ancora: chi
accoglie i miei comandamenti e li mette in pratica è colui che mi ama, e chi mi
ama sarà amato dal Padre mio e anche lo amerò e mi manifesterò in lui.
[Giovanni 14:21].
Visto che tali sono le promesse
divine, sopportiamo con letizia tutte queste cose che ci capitano, sia quelle
che già sono successe, sia quelle che devono ancora accadere, mentre ascoltiamo
l'Apostolo dire: Perciò sono lieto delle sofferenze che sopporto per
voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a
favore del suo corpo che è la
Chiesa. [Col. 1:24] E anche Giacomo scrive: Fratelli
miei, considerate come argomento di completa allegrezza le prove svariate in
cui venite a trovarvi, sapendo che la prova della vostra fede produce costanza.
E la costanza compia appieno l’opera sua in voi, onde siate perfetti e
completi, di nulla mancanti [Giacomo 1:2-4]. Vedete dunque che nelle prove
c'è la gioia, e nelle tribolazioni letizia? Dio si manifesta in queste cose,
che tutti i santi hanno sopportato. Coloro che faranno violenza su se stessi,
vivendo sulle orme dei santi, si impadroniranno del Regno dei Cieli, in Gesù
Cristo, al quale si deve ogni gloria e onore, assieme al Padre e allo Spirito
Santo, ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
San Teodoro Studita,
Omelia per la V
domenica di Quaresima
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