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Visualizzazione dei post da marzo, 2019

RAGGI DI FEDE

RAGGI di FEDE «Ecco un mistero: ci sono anime che hanno conosciuto il Signore, ce ne sono altre che non l'hanno conosciuto, ma che credono; e infine ci sono uomini che non soltanto non hanno conosciuto Dio, ma che nemmeno credono in Lui. [...] E' l'orgoglio che impedisce di avere la fede. L'uomo orgoglioso vuole comprendere tutto con la sua intelligenza e la sua scienza, ma non gli è dato di conoscere Dio, perché il Signore si rivela solo alle anime umili. [...] In cielo e in terra si conosce il Signore grazie allo Spirito Santo. [...] Perfino tra i pagani, l'anima ha avvertito l'esistenza di Dio, però non sono stati capaci di rendere onore al vero Dio. Ma lo Spirito Santo ha ispirato i Profeti, poi gli Apostoli, poi i Santi Padri e i nostri Santi Vescovi, e così la vera fede è arrivata fino a noi. [...] Uomini, creature di Dio, conoscete il Creatore. Egli ci ama. Conoscete l'amore di Cristo e vivete nella pace. [...] Popoli della terra, rivolgete

VITA e INSEGNAMENTI dello starts PAISIE OLARU

  VITA DELLO STARETS  PAISIE OLARU Oggi vogliamo proporvi la conoscenza di un grande starets rumeno della nostra epoca, morto alla fine del secolo scorso. L'edizione italiana è stata curata da p. Michele Di Monte per le edizioni Lindau, con una bella prefazione di p. Adalberto Piovano, monaco benedettino del monastero della ss. Trinità di Dumenza. siamo in Romania, il 5 agosto 1986. Un piccolo gruppo di pellegrini ( padre Ioanichie Bălan, padre Tomáš Špidlík, padre Elia Citterio e padre Adalberto Piovano ) giunge nel monastero di Sihastria , una tappa fondamentale del lungo viaggio intrapreso alla ricerca della testimonianza dei padri e delle madri spirituali che allora arricchivano il monachesimo romeno. Padre Bălan è una guida d'eccezione: oltre a essersi formato proprio in quel luogo, ha già riunito in un libro le parole di vita e gli insegnamenti raccolti dalla viva voce di questi uomini e donne dello Spirito e sente il dovere morale di preservare quella inso

LA PRIMAVERA DELL'ANIMA

La pimavera  dell’anima pura Cari padri e fratelli, con l'arrivo della primavera e l'abbandono dell'inverno vediamo tutto rifiorire, le piante sono rigogliose, la terra è di nuovo verde, gli uccelli cantano e tutto si rinnova: e glorifichiamo per tutte queste cose - per le quali proviamo gioia - il nostro Dio Maestro e Creatore che rinnova ogni anno la sua creazione, e non a torto: Infatti, dalla creazione del mondo in poi, le sue perfezioni invisibili possono essere contemplate con l'intelletto nelle opere da lui compiute, come la sua eterna potenza e divinità [Rom. 1:20]. E' nostro dovere esaminare con più attenzione la logica della Creazione: Perchè? Se guardiamo alla Natura, la primavera non sarebbe quello che è oggi senza i venti, le tempeste, la pioggia e il freddo dell'inverno. La primavera ha nell'inverno la causa del suo rinnovamento, e così l'anima. Se sull'anima non piovono afflizioni e non nevicano dispiaceri, non porterà la

SULLE ORME DEI SANTI PADRI

SULLE ORME DEI SANTI PADRI Risale oramai a qualche hanno fa il consiglio che p. Michele Di Monte mi diede nel leggere la monumentale opera di Paolo Everghetinós “ Esempi e parole dei Santi Padri Teofori ”, uscita in quattro volumi presso la prestigiosa casa editrice dell’Abbazia di Praglia, a cura di M. Benedetta Artioli, monaca della Piccola Famiglia dell’Annunziata. Una lettura che mia ha profondamente commosso e riempito di grazia, come solo i libri dei santi padri sanno fare. Un’opera da leggere e custodire nella propria biblioteca come un vero scrigno di profumi preziosi, da indossare in piccole gocce ogni giorno, per diffondere il buon profumo di Cristo in un epoca sempre più marcia e maleodorante. I quattro tomi, scritti dall’igumeno Paolo detto Everghetinós, fondatore (nel 1049) del Monastero della Madre di Dio Benefattrice (Everghetis) vicino a Costantinopoli,  raccolgono le considerazioni spirituali e gli esempi di vita tratti dalle vite dei santi padri. L

IL SANTO DIGIUNO DI CRISTO

Il santo digiuno di Cristo Cristo, che si è degnato di nascere come uomo, non ricusò neanche di essere tentato come uomo, affinché il cristiano, ammaestrato dal suo esempio, potesse non essere superato dal tentatore. Quando l’uomo deve sostenere una simile lotta nella tentazione sia subito dopo il battesimo, sia anche dopo qualunque periodo di tregua, bisogna digiunare: affinché il corpo, mortificandosi, sia in grado di portare a termine la sua lotta e l’anima, umiliandosi, possa impetrare la vittoria.  […] Ed eccovi il motivo per cui noi digiuniamo nel tempo che precede la festa della passione del Signore e il motivo per cui dopo cinquanta giorni (da quella festa) termina il periodo in cui limitiamo i nostri digiuni. Chiunque vuol fare un vero digiuno o mortifica la propria anima con fede sincera (Cf. 1 Tm 1, 5) gemendo nella preghiera e castigando il proprio corpo; oppure, avendo sofferto un certo impoverimento spirituale di verità e di sapienza a causa delle lusinghe de

RALLENTIAMO IL PASSO

RALLENTIAMO IL PASSO Non c’è cammino troppo lungo  per chi cammina lentamente e senza premura; non c’è meta troppo lontana per chi vi si prepara con la pazienza. (Jean de La Bruyère) Non so voi, ma per me è estremamente difficile riuscire a vivere nell’esichia, nella calma interiore, nel bel mezzo della confusione del mondo. Le mie giornate si rincorrono tra il lavoro e la famiglia, con tutti quei mille impegni che animano la vita di un genitore di tre figli. Quando salgo all’eremo degli Angeli, invece, succede che subito mi sento a casa. Trovo l’aria pulita, sia fisicamente che spiritualmente, che a Milano, dove abito, faccio fatica a percepire. Nella serenità della montagna, le parole, e soprattutto i silenzi, di padre Michele Di Monte mi raggiungono sempre come una ventata di Spirito. “Padre – gli ho chiesto in una delle mie ultime visite – chi può concedersi il lusso della lentezza in un mondo dove tutti sembriamo costretti a

QUARESIMA CAMMINO DI CONVERSIONE

CAMMINO DI QUARESIMA di  Mons. F. Brovelli “Mentre Stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, egli prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme” (Lc 9,51). Da questa determinazione di Gesù scaturisce l’ispirazione spirituale che rende capaci i discepoli di intraprendere il cammino verso la Pasqua. Parole, simboli, tappe scandiscono il tracciato liturgico del tempo di Quaresima, lasciandone scorgere la straordinaria ricchezza, sino all’epilogo che è realmente evento di comunione con la Pasqua del Maestro. Il percorso delineato dalla tradizione liturgica della Chiesa di Milano evidenzia un suo singolare spessore, che va ad accostarsi a quelli che connotano le diverse tradizioni delle Chiese. Un cammino come questo può realizzarsi soltanto se alimentato da una forte convinzione spirituale; a tal punto forte da divenire un’effettiva esperienza spirituale che prende poi volto nella vita dei discepoli di Gesù. L’apport

IL LIBRO DELLE VISIONI DI SANTA ELISABETTA DI SCHONAU

Il libro delle visioni di Elisabetta di Schönau. Recensione di Paolo Gulisano Il XII secolo fu una delle epoche più importanti della storia della Chiesa. Un’epoca di cambiamenti, di riforme, di grandi santi – come Bernardo di Chiaravalle o Ildegarda di Bingen –  o di eretici come Abelardo o Arnaldo da Brescia. Era un tempo che vedeva la Chiesa divisa: papi e antipapi si scomunicavano a vicenda. Un uomo come  Bernardo denunciava che il corpo mistico di Gesù Cristo era lacerato da una ferita così grave che anche i migliori rimanevano dubbiosi su quale delle due parti schierarsi, ed egli si consacrò interamente per comporre i dissidi e per la felice riconciliazione e unione degli animi. Anche in campo politico i sovrani per ambizione di dominio terreno, erano separati da spaventose discordie. L’unico rimedio a questi mali era la santità, e tra i santi più importanti ci fu anche Elisabetta di Schönau, che di Ildegarda fu discepola e sodale. Di nobile famiglia Elisabetta nacque