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  Dove saremmo? È meglio abbassare gli occhi e guardare i propri piedi, facendo attenzione a dove li stai mettendo.  Questo è il percorso migliore.  Se non fosse per la grazia divina chi sa dove saremmo. San Teofane il Recluso
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  Solo per te stesso Non guardare ai peccati degli altri, guarda solo alla tua stessa malvagità.  Perché non dovrai rispondere per gli altri, ma solo per te stesso.  Non c'è bisogno di prestare attenzione alle altre persone, a come vivono e quali peccati commettono.  Guarda a te stesso: sei gradito a Dio?  La tua vita è come quella dei santi?  Stai seguendo lo stesso percorso nella tua vita come hanno fatto nella loro?  Le tue opere soddisfano Dio? San Dimitri di Rostov
  Causa di trasformazione La santità di una persona non è solo una causa per coloro che la incontrano di trasformarsi in meglio e diventare più perfetti, ma è anche causa di trasformazione della stessa creazione irrazionale e ci fornisce un'immagine della vita di paradiso.  Ci imbattiamo in questo non solo nelle vite degli antichi santi, ma anche nelle moderne figure di santi della nostra santa Chiesa Ortodossa - che hanno già lasciato questa vita - come Papa Efrem di Katounakia, l'anziano Sophrony, l'anziano Païsios, l'anziano Porfyrios e l'anziano Iakovos Tsalikis. Anziano Efrem di Vatopedi
Cosa ottieni per aver condannato gli altri Ascoltatemi, ascoltatemi tutti voi severi giudici dei peccati degli altri.  Se è vero - ed è davvero - che 'come tu giudichi, così sarai giudicato' (Mt 7, 2), allora possiamo essere certi che i peccati di cui abbiamo accusato il nostro prossimo, siano essi fisici o spirituali,   saranno gli stessi in cui  cadremo anche noi.  È impossibile che le cose stiano diversamente. san Giovanni Climaco
  Si ritrovano Attraverso la tradizione esicasta ortodossa, le persone oggi trovano se stesse e acquisiscono una relazione empirica e personale con Dio.  Non c'è salvezza per la persona umana se non nella comunione con la Persona divina, Cristo.  Al di fuori di questa comunione, le persone non possono trovare la forza per fiorire spiritualmente e rimanere eternamente. Anziano Efrem di Vatopedi
Non dimentichiamo Se hai peccato, non disperare.  Non smetto mai di ripetere queste parole, tutto il tempo.  Anche se pecchi ogni giorno, pentiti ogni giorno.  Facciamo quello che facciamo con le vecchie case pronte a crollare: togliamo i materiali vecchi e marci e li sostituiamo con quelli nuovi.  E ci assicuriamo di prenderci cura di loro bene, nel tempo. San Giovanni Crisostomo
  GLI SPIRITUALI I veri spirituali.  Qualunque cosa vedano, comunque la gente si comporti nei loro confronti, anche se li inzuppano d'acqua, non rispondono, non protestano minimamente.  Sono così.  E inoltre si preoccupano di non mancare di rispetto o di insultare nessuno;  né dicono nulla che li possa turbare.  Con la grazia, l'illuminazione e il sostegno del Signore, usiamo bene i nostri pensieri, la nostra lingua e tutto il nostro essere nel modo in cui Dio vuole che li usiamo. Anziano Efsevios Yannakakis
 L'ARTE DELLA PREGHIERA  NEI SANTI PADRI D'OCCIDENTE La terza raccolta di testi ascetici e mistici sull’importanza della preghiera nella tradizione occidentale. Si conclude con questo terzo volume la raccolta di testi scelti dei Padri della Chiesa Occidentale, una testimonianza di vita e di preghiera da parte di personaggi che tuttora sanno parlare al mondo contemporaneo. In questa raccolta compaiono autori più conosciuti, come Guglielmo di St-Thierry, san Bernardo di Chiaravalle, Aelredo di Rievaulx, Pietro di Celle, accanto a figure meno note ma non meno intense per spiritualità e profondità di fede. Sono pagine da leggere e gustare nel silenzio. Soprattutto sono pagine da mettere in pratica il più possibile, ciascuno nella propria condizione. Perché il fine ultimo di queste riflessioni affidate alla parola scritta è incarnarsi nell’esistenza di ciascuno, fino a trasformarla in una vita realmente nuova.
 VINCERE IL DEMONE DELLA GOLA  Il difficile rapporto con il cibo, la possibilità di apprezzarlo senza diventarne schiavi, e il digiuno come via di ascesi. Non sempre è facile mantenere un rapporto equilibrato con il cibo.  È una necessità vitale ma può trasformarsi in un nemico ; è un piacere che facilmente evolve in eccesso.  Ha bisogno  di una disciplina interiore per poterlo apprezzare fino in fondo senza diventarne schiavi. L’acuta riflessione dell’Autore, a colloquio con i testi antichi, in particolare  con  la preziosa tradizione  monastica  e di  Evagrio  Pontico, permette di illuminare i poli opposti  del  rapporto  tra  mangiare e digiunare. Sono atti quotidiani  che  esprimono  la profondità del nostro essere, da che cosa facciamo dipendere la nostra esistenza. Una sana ed equilibrata riflessione su l nostro rapporto con il cibo  può farci scendere ancora di più nella profondità del mistero umano e personale di ciascuno  e aprirci ad una via ascetica. Tutto questo e molto di
  Inizia così Inizia la tua giornata in preghiera, come san Serafino;  sii come i cherubini nelle tue azioni  e come gli angeli nel tuo comportamento. Starets Antonij di Optina